"CERCA DI SCOPRIRE IL DISEGNO CHE SEI CHIAMATO AD ESSERE, POI METTITI CON PASSIONE A REALIZZARLO NELLA VITA."

Martin Luther King

mercoledì 26 agosto 2015

BASTA GIOCARE SULLA PELLE DEGLI ALLEVATORI

Ancora una volta e soprattutto in funzione della  prossima tornata elettorale, la politica (quella con la p minuscola) è impegnata a giocare la sua partita sulle spalle dei cittadini ed in questo caso, di allevatori e produttori pur di "raccattare" consensi. 
A tener banco questa volta è la richiesta dell'Unione Europea fatta all'Italia per abrogare la legge 138  del 1974  che vieta l’utilizzo dei derivati del latte per la produzione di formaggi .
Alcuni "politici" hanmo cercato di cavalcare l'onda , seminando solamente allarmismo e cattiva informazione !
Per cui ritengo sia necessario chiarire alcuni aspetti in merito a questa delicata , quanto importante questione : 
1. L'UE non impone alcuna norma , ma chiede all'Italia la revoca di un divieto ampiamente superato ;
2. Le norme che riguardano i prodotti STG (mozzarella) DOP e IGP non subiranno alcuna modifica, infatti continueranno a rimanere in vigore le strette procedure richieste nella lavorazione dai disciplinari e riconosciuti dalla stessa Unione Europea, che, tra le altre cose, impediscono l’uso di questa tipologia di latte.
3. Nessun caseificio può pensare di sostituire il latte fresco con quello in polvere , perché non sarebbe possibile produrre la cagliata .
Al massimo i caseifici potranno, come già accade in alcune zone ,utilizzare una parte di latte in polvere per aumentare il quantitativo di grassi e proteine, soprattutto in estate ,quando la percentuale presente nel latte diminuisce .
Quindi cerchiamo di difendere il made in Italy e soprattutto il nostro territorio senza ricorrere a falsi allarmismi e a mero populismo . Bisogna difendere la produzione agroalimentare , fiore all' occhiello del nostro territorio ,  attraverso una sana educazione alimentare ed una vera informazione , promuovendo e sostenendo la costituzione di consorzi che qualifichino i prodotti , il territorio e le aziende stesse . 
La buona Politica, attenta al territorio:

- deve impegnarsi a creare un tavolo di incontro tra allevatori e produttori atto a promuovere la DOP, che costituirebbe un trampolino di lancio per le aziende , oltre che una garanzia per i consumatori. 
- battersi per un'etichettatura chiara, semplice e leggibile, perché un consumatore informato fa più paura di un consumatore spaventato !
Il mio impegno da sempre rivolto alla promozione e alla difesa del nostro territorio , mi esorta ad affrontare questa importante "battaglia" al fianco delle nostre aziende coinvolte nel settore .Ma affinché l'esito sia positivo per esse , non bisogna continuare ad illuderle solo per trarne vantaggi elettorali , ma   bisogna supportarle , con  gli elementi necessari al raggiungimento di quei parametri che consentirebbero di ottenere e di commercializzare un prodotto inattaccabile dal punto di vista qualitativo , ma altresì concorrenziale nel mercato europeo .
Nei prossimi giorni con i Comuni di Noci, Santeramo, Cassano e Acquaviva avvieremo una serie di incontri e iniziative a difesa dei nostri allevatori e produttori con il supporto dei nostri rappresentanti regionali e parlamentari. 


venerdì 21 marzo 2014

POVIA: QUESTA È CASA MIA E QUI COMANDO IO (E VENTAGLINI)


"🎶🎶🎶Povia qua....Povia là....Povia su...Povia giù 🎶🎶🎶"
Anche noi abbiamo preparato questo ritornello per Povia così come hanno fatto gli insegnanti siciliani per Renzi.
Una dedica ai suoi super poteri, un sindaco che da solo (o in compagnia di Ventaglini) detiene ufficialmente ben 10 deleghe:
Lavori Pubblici, Urbanistica, Programmazione, Fondi Europei, Opere Pubbliche, Aziende, Energia, Tributi, Bilancio e Cultura;
anche se ufficiosamente sono molte ma molte di più, basti pensare anche alle deleghe assegnate ai consiglieri comunali, che di per se sono illegittime come definite dal Testo Unico e dallo Statuto Comunale, e che il sindaco rappresenta in Giunta.
Sembra di trovarsi di fronte ad un supersindaco con i tratti di super assessore, un uomo solo al comando con deleghe dal peso specifico altissimo.
Un fatto che politicamente va condannato per la mancata attenzione sui settori fondamentali per la città, per la mancanza di condivisione sulle azioni e sulle priorità.
L'effetto è sotto gli occhi di tutti, perché Povia preso da altri problemi sta dimostrando tutte le difficoltà a raggiungere i risultati importanti per la città.
Ed è così che a dominare il ‘panorama’ politico non è più la programmazione o l'attuazione del programma, ma l'approssimazione allo stato puro.
Un sindaco pluridecorato di deleghe, che invece di far funzionare la macchina amministrativa, è troppo preso da questioni come: verifiche, incontri (tra ufficiali e ‘clandestini’), comunicati a iosa, documenti di intenti e ‘rivendicazione’ delle cose fatte( poche ), calcoli di maggioranza, 'abboccamenti’ o ‘avvicinamenti’ dall’altra parte della sponda.
Personalmente sono convinto che il sindaco debba fare il sindaco, deve essere il regista della maggioranza, guidare e coordinare la Giunta, ma soprattutto deve costruire un rapporto con i cittadini, condividendo con essi le scelte cardine del programma.
Ma per fare questo serve volontà, impegno e amore per la città, non serve tenere deleghe operative senza dedicarci tempo e impegno, ma soprattutto senza avere conoscenze e capacità in quei settori.
Con questo modo di fare, Povia sta facendo perdere alla città importanti opportunità di rilancio e le colpe lo stesso sindaco le scarica a convenienza ora sui dipendenti ora su chi fa opposizione denunciando illegittimità e scelte inopportune.
Il tempo dello scaricabarile contro gli altri è finito, Povia governa la città da due anni ed ai cittadini, che sempre più insistentemente chiedono conto del suo lavoro, non arriva alcuna risposta.
Fare tante cose ma farle male non giova sicuramente al rilancio della città, un buon sindaco per rilanciare la sua attività amministrativa avrebbe già distribuito tutte quelle deleghe ad assessori  preparati, affidabili, trasparenti e competenti.
Già vero un buon Sindaco non Povia. 







 






giovedì 13 marzo 2014

I Povia Dipendenti

"La svolta è adesso" così titolava la mozione congressuale del PD di Massimo L'Abbate.
Forse non tutti ricordano i contenuti di quella mozione, un insieme di tante belle parole e tanti buoni propositi, una mozione dai tratti rivoluzionaria ma che ad oggi resta solo un insieme di frasi fatte e gettate su un pezzo di carte che miravano ad illudere gli ignari elettori.
Ma la parte più interessante di quella mozione era il rapporto con l'attuale amministrazione, che di seguito riportiamo per un refresh ai lettori: 
"Davanti a noi abbiamo quindi due possibilità:
1) Il coordinamento di circolo ribadisce la sua estraneità all'amministrazione, chiede ai propri rappresentanti in giunta ed in consiglio comunale di ritirare la fiducia ed il sostegno all'amministrazione comunale riportando la città alle urne. Un eventuale continuato sostegno dei consiglieri e degli assessori avviene quindi a titolo esclusivamente personale.
2) Si chiede al sindaco di ridare al PD la dignità ed il ruolo che gli spettano. Si azzera la giunta, si avvia una seria riflessione e verifica politica sui punti programmatici, sui ruoli all'interno della giunta e sulle deleghe. Ogni partito decide se confermare o meno i propri rappresentanti in giunta.
Alternative meritevoli di un plauso se non fosse che ad oggi nessuna delle due è stata messa in campo.
Sarà stata forse colpa delle lotte intestine al partito? 
Un partito che dopo il congresso si è dimostrato sempre più spaccato, con all'interno tre correnti: renziani (L'Abbate) cuperliani (Lapolla) e civatiani (Magistro).
Correnti che,in una continua lotta, stanno mettendo in scena continue bagarre a mezzo di fendenti su Twitter, Facebook e comunicati stampa.
Insomma la città è costretta ad assistere ad "un tutti contro tutti" che porta il partito locale sull’orlo di una crisi di nervi e forse alla resa dei lunghi coltelli.
Ed è così che il segretario per uscire da questa empasse tira fuori dal cilindro una soluzione miracolosa, disconosce quanto proposto nella mozione congressuale e porta il PD nuovamente in maggioranza, un ingresso basato sui seguenti punti: 
- revoca del contratto con la Cerin; 
- rivisitazione di  bandi e appalti nell'ottica della trasparenza; 
- ripristino delle dirigenze; 
- rispetto della sentenza sulla questione "Coop" al fine di tutelare i lavoratori;
- l'eliminazione del conflitto di interessi dello stesso Sindaco sulla questione Lama San Giorgio;
- l'adozione del PUG;
Anche qui, devo dire, proposte condivisibili che sicuramente avrebbero connotato l'attuale maggioranza con profili di trasparenza ad oggi mancanti.
Ma quei punti, restano solo parole di un documento farsa, si perché ad oggi nulla è cambiato, il Pd è in maggioranza ma la musica è sempre la stessa.
Ed è così che, dinanzi al mancato rispetto dei punti programmatici, le anime interne del PD riprendo le loro lotte intestine tra veleni, contestazioni e accuse che poco hanno a che fare con la "P"olitica. 
Ma mentre loro combattono la loro ennesima guerra personale nel partito e nel palazzo, mentre cercano il collante che possa portarli  sino a fine mandato, la città lentamente muore.
Tutto questo diventa insopportabile, uscite dalle stanze ed affacciatevi alla finestra, vedrete un paese distrutto che ancora vi illudete di governare, un paese dove si alza forte il grido di disperazione dei cittadini, degli artigiani, degli imprenditori, dei commercianti....
Rendetevi conto che non bastano le promesse vuote, non c'è più tempo, servono i fatti, alla città poco importa dei vostri compromessi che chiamate programmi, alla città servono progetti che rilancino l'economia locale e che diano un po' di speranza ai cittadini. 


giovedì 6 marzo 2014

A noi le tasse a loro lo spreco




56.000 EURO IN TELEFONATE.
Ecco quanto prevede di spendere per la sola comunicazione voce (escluso quindi collegamenti a reti ADSL o Fibra) l'amministrazione comunale. 
Ai 41.200 euro per gli uffici, vanno aggiunti oltre 15.000 per la telefonia mobile dei telefoni di servizio, per un totale di oltre 56.000 euro.
Spese che si possono abbattere notevolmente o azzerare definendo una road map progettuale per la migrazione della propria infrastruttura di comunicazione verso la tecnologia Voice over IP (VoIP).
Questa ovviamente è solo una piccola voce delle tante che si possono abbattere creando enormi risparmi che possono trasformarsi in maggiori servizi e minori tasse  per i cittadini.
Con dei tagli e una oculata razionalizzazione della spesa pubblica, sulle cosiddette spese aggredibili come: 
- Cancelleria, materiale informatico,materiali e strumenti tecnico-specialistici, assistenza informatica e manutenzione software
- Pubblicazioni giornali e riviste, acquisto di beni per spese di rappresentanza,organizzazione manifestazioni e convegni, acquisto di servizi per spese di rappresentanza
- Equipaggiamenti e vestiario
- Contratti di servizio per il trasporto pubblico locale
- Contratti di servizio per smaltimento rifiuti 
- Incarichi professionali
- Manutenzione ordinaria e riparazioni di immobili, manutenzione ordinaria e riparazione di auto, altre spese di manutenzione ordinaria e riparazioni
- Servizi ausiliari e spese di pulizia
- Utenze e canoni per telefonia e reti, energia elettrica, acqua, riscaldamento e altri servizi
- Noleggi, locazioni, leasing operativo e altri utilizzi di beni di terzi
si possono risparmiare oltre 1 milione di euro.
Ed allora perché non concentrarsi su soluzioni alternative come l'azzeramento degli incarichi esterni ad ogni tipologia, l'uso per gli uffici pubblici di software liberi(Open Office), tagliare i mezzi comunali (notevoli risparmi sui bolli auto, assicurazioni, carburante, manutenzione e leasing) e sostituzione con auto elettriche, usare energie alternative per l'energia elettrica e il riscaldamento, rendere la municipalizzata SPES, magari con un ingresso di un socio, un'azienda capace di produrre reddito e posti di lavoro, utilizzare i destinatari di contributi sociali per i lavori socialmente utili (ad esempio si sarebbero risparmiati i quasi 150.000,00 per la pulizia del cimitero aggiudicati ad una cooperativa). 
Trovo assurdo che nell'era di internet e della posta certificata, vengano ancora impegnati i messi comunali o spese migliaia di euro per consegnare o spedire notifiche di ogni genere quando basterebbe un semplice clic.
Le nostre proposte per ripulire i bilanci dalle spese superflue restano ancora inascoltate, e questa amministrazione continua a chiedere sacrifici inutili ai cittadini.


Solo fumo negli occhi



La questione delle buche e del degrado delle strade comunali è un problema che va affrontato e risolto seriamente, con una programmazione su tutto il territorio.
La mappa della disastrosa situazione coinvolge pressoché tutto il territorio comunale.
Non si può continuare a fare interventi a macchia di leopardo, con rattoppi e sistemazioni di marciapiedi momentanei, o addirittura riasfaltare intere strade interessate ad amici e tralasciare arterie ad alta densità di traffico in stato di degrado e pericolo.
Il tutto per dare un po' di fumo negli occhi dei cittadini, accontentare qualche consigliere e per farsi un po' di pubblicità su Facebook.
Il sistema della manutenzione stradale non si può gestire così, con provvedimenti di emergenza, senza bandi e, quindi, senza trasparenza.
La sicurezza stradale deve rivestire un ruolo di cruciale importanza; l'amministrazione deve provvedere ad interventi di manutenzione, anche straordinari se necessario, per riportare le arterie cittadine in condizioni quantomeno accettabili, e garantire la sacrosanta incolumità degli automobilisti e dei pedoni.
Ed allora cosa fare? Noi lanciamo la nostra proposta: perché non creare un piano e un servizio di manutenzione? 
Un piano di manutenzione, che potrebbe essere articolato nelle seguenti componenti:
A. analisi del patrimonio viario (consistenza e prestazioni);
B. analisi del fabbisogno (manutentivo e gestionale);
C. programmazione degli interventi (breve, medio e lungo termine).
E un Servizio Manutenzioni che sia preposto alla gestione delle manutenzioni stradali anche con l’ausilio del Settore Vigilanza, e che provveda anche all'aggiornamento del piano sulla base dei dati di ritorno dagli interventi manutentivi e/o sulla base delle scelte programmatiche dell’Amministrazione.
Un servizio quindi che provveda alla raccolta delle informazioni, alla progettazione ed attuazione degli interventi, al controllo degli interventi e alla raccolta ed elaborazione delle informazioni di ritorno.
Insomma un piano che sia al servizio di tutti i cittadini e non solo per gli amici, la politica è servizio e non clientelismo, non deve far distinzione tra cittadini di serie A e cittadini di serie B, tutti paghiamo le tasse ed esigiamo la sicurezza di strade percorribili 
Troppo difficile mettersi al lavoro per il futuro della città sindaco e assessori? 


mercoledì 26 febbraio 2014

RENZI IL PINOCCHIO CREATO DA DE BENEDETTI

Prima Monti, poi Letta ed ora Renzi, il “rottamatore”, il “decisionista”, “l'innovatore”, colui che con la vecchia politica non ha nulla da spartire, ma che nella realtà, è il figlio legittimo proprio di quel mondo che, a parole, dice di voler cambiare.
Siamo al terzo golpe e tutto ciò inizia ad essere proprio INDIGERIBILE.
Abbiamo ancora un premier non eletto, ma deciso nella terza camera, quella di via del Nazareno (la sede del PD), mentre il Parlamento, le elezioni, il popolo diventano oramai inutili e marginali.
Questa volta parte dei meriti va al mangiacervelli per eccellenza: la televisione.
Renzi è riuscito ad attirare le simpatie degli italiani, attraverso i talk show, i dibattiti politici ed anche con qualche comparsa veloce in spettacoli.
L'immagine che ne viene fuori è quella di un fenomeno da baraccone,un contenitore mediaticamente luccicante ma vuoto,  dove più che una politica dei fatti contano gli slogan e le apparenze.
Insomma un personaggio creato a tavolino dai poteri forti della sinistra, uno si tutti De Benedetti, che con un'operazione di maquillage ha riconquistato buona parte dei voti dei propri elettori.
Ma politicamente chi è Renzi? 
20 anni di carriera politica alle spalle, con una sola esperienza di rilievo: un quinquennio da sindaco a palazzo vecchio, ma la sua grande fortuna è stata quella di non trovarsi dinanzi competitor di peso nel PD, ma un groviglio di pupazzi di cartapesta.
Tutto questo comincia a preoccuparmi, mi preoccupa il senso di democrazia che ha Renzi: un solo uomo al comando che detta legge.
Ma un uomo da solo non può cambiare lo stato delle cose, serve una squadra di governo fatta da uomini e donne capaci, determinati e decisionisti.
Quindi aspetto di vedere innanzitutto la squadra di governo che riuscirà a mettere in campo, da come si comporterà nei confronti dei poteri forti: banche, assicurazioni e industriali, da cui riceve lauti finanziamenti e che hanno sfruttato spesso e volentieri il paese arrecando enormi danni.
Anche se ad esempio sul decreto IMU-Bankitalia, un grande regalo alle banche e una truffa perpetrata ai danni del paese,  il PD di Renzi ha votato il provvedimento senza fiatare, come anche sulla questione Monte dei Paschi di Siena che rischia il fallimento, dove la voce di Renzi non si è fatta sentire.
Infine sono curioso di vedere quali azioni metterà in atto per la revisione del sistema di tassazione, degli investimenti e dello sviluppo, se sarà in grado di fare una profonda revisione dello stato, delle regioni, delle province, dei comuni, delle consulenze e degli enti pubblici divenuti oramai veri e propri mangiasoldi.
Ed infine il lavoro, il famoso Job Act, questa parola che fa molto English ma che deve ancora spigarci cosa prevede per le aziende, per gli operai, per gli ammortizzatori sociali e per lo sviluppo.
Sino a questo momento ci sembra che Renzi parli più per slogan e promesse che con fatti, ed è per questo che lo ritengo uno dei tanti bluff a cui ci ha abituati la politica italiana.
Al liceo lo chiamavano il Bomba, perché le sparava grosse, e di fatto continua a farlo, egli ha sempre asserito: "mai premier senza passare dalle elezioni", "mai governo delle larghe intese" ed invece cosa accade? Accade che da domani governerà con quelli che voleva rottamare, con un governo di larghe intese (NCD, SCELTA CIVICA, GAL etc..), con coloro che hanno votato qualsiasi porcata, che hanno innalzato tasse e favorito i poteri forti.
Ma diciamola tutta, l'accelerazione di Renzi verso Palazzo Chigi, senza passare dalle elezioni, è stata voluta proprio da quei poteri forti di cui Renzi è espressione.
Tant'è, che in primavera, andranno in scadenza centinaia di incarichi nelle aziende pubbliche: i vertici di Enel, Finmeccanica, Eni, Terna, Poste, Enav, Poligrafico, Fintecna, Mistral Air, Italia Turismo, Fondo Strategico e 13 società del gruppo Fs, etc...
Insomma oltre 600 poltrone da assegnare, quasi quanto i deputati 630, poltrone che fanno gola.
Renzi dice di giocarsi tutto, si ma tutto cosa? Una poltrona, tanto mal che vada avremo un altro premier pronto a prendere il suo posto.
Chi si sta giocando tutto, anzi già se lo sono giocato sono gli imprenditori, le famiglie gli operai a cui la politica oggi non può più neanche dare una speranza.
Caro Renzi io non ti credo più, non credo a chi rappresenta i poteri forti e non quelli dei cittadini.

giovedì 20 febbraio 2014

Ma chi sbaglia paga?


Finalmente chiarezza viene fatta sul bando per la costruzione dei nuovi loculi al cimitero comunale.
Chiarezza che arriva dal primo cittadino, durante le comunicazioni preliminari del Consiglio Comunale del 11 febbraio.
Il Sindaco ammette che degli errori sono stati commessi e che il bando "risulterebbe" non pubblicato, ammissioni che non fanno altro che avvalorare le nostre certezze e il nostro lungo lavoro di ricerca fatto su ogni Gazzetta Ufficiale e suo allegato.
Ma ammesso l'errore, come si intende procedere ora? Non è dato sapere! Certo, perché il primo cittadino minimizza il tutto parlando di errori di dimenticanza dovuti al personale interessato alla fase preparatoria degli atti.
Ma tutti sanno bene che non è così e ve n'è riscontro negli atti presentati. Infatti il R.U.P. ha dichiarato che la pubblicazione è regolarmente avvenuta sulla Gazzetta Ufficiale, e quindi sussisterebbe l'ipotesi di reato di falso in atto pubblico; reato che, qualora fosse accertato dalle competenti Autorità renderebbe illegittima l'intera procedura di gara; procedura che risulterebbe oltre tutto in contrasto con quanto disposto dal D.lgs 163/2006 art. 66 comma 7 (il quale dispone obbligatoriamente la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale).
D'altronde qualora tale ipotesi di reato fosse accertata, se ne avrebbe come conseguenza che il primo cittadino, quale pubblico ufficiale, essendo stato notiziato della illegittimità sia dal sottoscritto con missiva del 6 dicembre regolarmente protocollata, sia con interrogazione scritta presentata da alcuni Consiglieri Comunali, avrebbe dovuto sospendere la procedura, accertare colpe e inviare il tutto alla Procura della Repubblica.
Ma perché tutto ciò non è stato fatto? 
Ultima considerazione: a termini dell'art. 15 del piano triennale contro la corruzione art. 15 approvato con deliberazione G.C. n. 12 del 30 gennaio 2014, il responsabile della prevenzione (ossia il Segretario Comunale), qualora riscontri fatti che possono presentare una rilevanza disciplinare, deve:
 - darne tempestiva informazione al dirigente preposto all’ufficio a cui il dipendente è addetto e all’ufficio procedimenti disciplinari affinchè possa essere avviata con tempestività l’azione disciplinare;
- deve presentare, ove riscontri dei fatti suscettibili di dar luogo a responsabilità amministrativa, tempestiva denuncia alla competente procura della Corte dei Conti per le eventuali iniziative in ordine all’accertamento del danno erariale (art. 20 D.P.R. n.3 del 1957, art.1, comma 3,1 n. 20 del 1994);
- deve presentare, ove riscontri poi dei fatti che rappresentano notizia di reato, denuncia alla Procura della Repubblica o ad un ufficiale di polizia giudiziaria con le modalità previste dalla legge ( art. 331 c.p.p) e deve darne tempestiva informazione all’Autorità nazionale anticorruzione.
Quindi premesso tutto ciò, accertato ravveduto il grave errore commesso e notiziato di una ipotesi di reato penale, cosa si aspetta ad avviare le procedure anticorruzione previste? 
Nelle aziende private chi sbaglia rischia il posto di lavoro anche per piccole sciocchezze, e nel pubblico? 


ZONE F: Incompatibiltá, conflitti d'interesse e menzogne

La tanto "chiacchierata" variante normativa delle zone F è arrivata al capolinea, approvata in un Consiglio Comunale dove le incompatibilità, i conflitti di interesse e le menzogne l'hanno fatta da padrone.
Un Consiglio Comunale assolutamente da invalidare notiziando immediatamente il Prefetto e la Procura della Repubblica, per palese violazione dell'art. 78 d.lgs. 18 agosto 2000 n. 267, il quale testualmente dice che l'amministratore pubblico deve astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione nei casi in cui sussista una correlazione immediata e diretta fra il contenuto della deliberazione e specifici interessi suoi o di parenti o affini fino al quarto grado. Tale obbligo di allontanamento dalla seduta è finalizzato a garantire la trasparenza e l'imparzialità dell'azione amministrativa. Diverse sentenze sono la conferma di tale pirncipio: una su tutte TAR-Lombardia-Milano, sez. IV, sentenza 03.05.2013 n° 1137; ed ancora Consiglio di Stato Sez. 4a, n. 2826 del 26 maggio 2003- Fattispecie (conflitto tra posizione del Sindaco e deliberazione di variante del P.R.G.)
Ora quanti Consiglieri Comunali hanno interessi diretti ma soprattutto indiretti in zone F? 
Siamo certi che siano davvero in tanti e costoro avevano l'obbligo di abbandonare la seduta a garanzia di trasparenza e imparzialità.
Le hanno provate tutte pur di rimanere in aula e garantire il numero per l'approvazione della delibera; hanno addirittura chiesto il parere all'Anci, ma come si può tener conto di un parere Anci e non di quanto disposto dalla Legge e dalle sentenze del Consiglio di Stato? 
Altra enorme anomalia la si trova nel corpo del deliberato, dato che il Consiglio Comunale ha approvato in modo illegittimo una variante in zona F.
Dal deliberato si evince una palese violazione ed errata applicazione degli articoli della legge regionale 56/1980 (atteso che si vuole utilizzare la procedura semplificata oltre i limiti consentiti), oltre ad una carenza di motivazione nonché eccesso di potere per irrazionalità in relazione alla destinazione d’uso della Zona F.
Le Leggi, i regolamenti, le sentenze, le note dell'ass.reg. all'urbanistica escludono che si possa dar luogo a varianti se il PRG non fu adeguato alla L.R. n.56/1980.
Ed infine le menzogne, perché si è cercato di far passare questa delibera come un atto per salvare i posti di lavoro della Coop: niente di più falso, perché nessuna delibera di qualsiasi Consiglio Comunale può sovvertire la legge  ed una Sentenza esecutiva del Consiglio di Stato.
Credetemi provo profondo dispiacere per come i dipendenti della Coop vengono ancora raggirati ed illusi, così come provo dispiacere per le imprese interessate e per i proprietari delle abitazioni in zone F, ultimamente sottoposte a revoca del permesso da parte della Provincia.
La rabbia è tanta, perché si continua a sprecare tempo nel produrre atti nulli invece di concentrarsi a predisporre il nuovo PUG, unico strumento che può finalmente, in modo imparziale, tutelare l'intero territorio gioiese, visto che l’urbanistica a Gioia del Colle versa in una condizione di grave illegittimità. 
Ma purtroppo al governo della Città abbiamo una classe politica che ha la stessa lungimiranza di una talpa addormentata e che continua a far sprofondare sempre di più il nostro Paese a fronte di un rafforzamento degli interessi privati.